Vita Vera

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Con questo post, voglio parlarti un po’ di me e presentarti il nuovo logo, una rivisitazione dell’ultimo, con migliorie grafiche ma soprattutto con quella che è per me un’importante e fondamentale novità: la scritta “Per una Vita Vera”, che considero lo scopo di tutte le mie attività.

Mi sono sempre sentito un ricercatore della Verità, quella con la V maiuscola, assoluta nella sua relatività.

Vado un po’ nei ricordi, al mio primo logo che feci realizzare quando decisi di intraprendere a tempo pieno, anche professionalmente, la strada che tutt’ora sto percorrendo.

Questo era il mio primo logo. Se hai già sentito parlare dei chakra (centri energetici nel corpo), non ti sembrerà nuovo questo simbolo. Si tratta infatti di una stilizzazione del 6° chakra, ovvero Ajna chakra, il chakra della visione, dell’intuizione e molto altro.
Questo simbolo, mi apparve in una meditazione, proprio nella zona fra le sopracciglia, poco tempo prima di iniziare i miei primi Corsi di Meditazione, corsi che, con successivi arricchimenti, tengo ancora oggi.
Decisi così di andare da un grafico e farmi stilizzare a mio piacere e sentire questo simbolo e da qui nacque il mio primo logo.

Successivamente, dopo un qualche anno, creai la mia pagina Facebook, che chiamai: “Ilari Michele – Risveglio”.

Risveglio. Ecco la prima parola chiave che mi accompagna da molti anni, una pietra miliare.

Spiritualità significa risveglio. La maggior parte della gente dorme, anche se non lo sa. Nascono addormentati, vivono addormentati, addormentati si sposano, nel sonno crescono figli e, infine, muoiono addormentati senza mai svegliarsi. 
Non comprendono mai l’incanto e la bellezza di ciò che chiamiamo esistenza umana.” – A. De Mello

Quella del risveglio dal sonno, è un’analogia, una metafora tra le più utilizzate nella spiritualità e nell’esoterismo per rendere l’idea dell’esperienza che si vive nel passare da una vita automatica, meccanica, condizionata, non propria, non autentica, non vera, a una vita vera, reale.

Anche nel buddismo è utilizzata la parola “risveglio” per indicare quella che gli indiani chiamano invece con il termine Samadhi, che in italiano traduciamo con illuminazione o liberazione.
Buddha vuol dire infatti: “il risvegliato”.

Il Risveglio era di fatto il tema alla base di tutto ciò che facevo, sia nei miei Corsi di Meditazione, che nella mia vita.

Un’altra parola chiave che mi ha accompagnato sin dall’inizio del mio percorso è: Consapevolezza.
Il primo Corso che organizzai, lo chiamai infatti “Corso di Meditazione e Consapevolezza”.
Mi viene così in mente una storiella tratta dal libro “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo” di A. De Mello che ti riporto qui di seguito:

«Una storia racconta di un discepolo che è andato dal suo maestro e gli ha domandato: 
“Mi puoi dire una parola di saggezza? Mi puoi suggerire qualcosa che mi guidi per tutta la vita?”.
Era la giornata del silenzio di quel maestro, e così egli prese un foglio, e scrisse: “Consapevolezza”.
Quando il discepolo vide la parola, disse: “E’ troppo sintetico. Non puoi ampliarlo un pò?”.
Il maestro prese il foglio e scrisse: “Consapevolezza, consapevolezza, consapevolezza”.
Il discepolo replicò: “Va bene, ma cosa significa?”.
Il maestro riprese il foglio e scrisse: “Consapevolezza, consapevolezza, consapevolezza significa… consapevolezza”».

Come puoi immaginare, non è affatto cosa semplice spiegare cosa possa essere la consapevolezza. Voglio però dirti la mia in poche parole: la Consapevolezza è ciò che scaturisce da un contatto con se stessi nella forma di insight, intuizione, scoperta. E’ un accorgersi di qualcosa di cui prima non ci si accorgeva. E’ un vedere e sentire qualcosa di nuovo.

Ogni cambiamento reale origina e può originare solo da una nuova consapevolezza.

Arriviamo così alla terza parola, altra pietra miliare che caratterizza le mie attività: Trasformazione.

Trasformazione vuol dire andare al di là della forma, riconoscere cosa vi è oltre la forma, riconoscere l’archetipo, cioè la sorgente di energia, la vibrazione prima da cui origina quella determinata forma, per poi cambiarla, cambiare forma appunto.
L’assumere una nuova forma, è la trasformazione.
La trasformazione non ha quindi a che vedere con l’eliminare o l’aggiungere qualcosa dentro di sé – cose queste impossibili – ma con il dare una nuova forma a ciò che c’è.
Tale operazione non viene fatta a discrezione di qualcuno, in base a un criterio duale di giusto/sbagliato. Tutto ciò che esiste dentro di te è ciò che è e va al di là di un concetto di giusto/sbagliato.
Trasformazione quindi come scoperta di una nuova forma maggiormente in linea con la propria natura rispetto a quella precedente, una nuova forma che permetta l’espressione dello stesso archetipo, della stessa energia, della stessa emozione, in modo più naturale, più vero. Quando questo accade, ciò che si sperimenta, è un maggior grado di benessere, pienezza, soddisfazione e realizzazione.

Queste 3 parole sono tra loro interdipendenti e interconnesse:

Risveglio, Consapevolezza e Trasformazione sono diventati così 3 temi base che hanno sempre accompagnato tutto ciò che ho fatto e faccio nella mia vita e nel lavoro.

Lo scorso anno, cominciò ad emergere in me il bisogno e la voglia di un nuovo simbolo che mi rappresentasse più pienamente, di una nuova forma, tanto per restare in tema Trasformazione.

Nel vecchio logo infatti, non erano presenti le tre parole di cui ti ho parlato.
Accadde che, nello stesso periodo in cui prendevo consapevolezza di questo mio bisogno, durante una meditazione mi arrivò un’altra immagine, molto nitida, una di quelle ho sentito subito essere significativa per me e che come poche altre, mi sono rimaste dentro.
Era un albero, dentro una circonferenza, tutto color argento, in cui erano ben visibili anche le radici.
Mi sembrò perfetto!
Decisi così di far rifare un nuovo logo, partendo da quest’immagine.
Ha così origine il simbolo che fino ad oggi avevi visto nella mia pagina e che ti riporto qui sotto:

Mi sono sentito subito soddisfatto ed entusiasta di questo nuovo simbolo, che tra l’altro è anche simile a molte rappresentazioni dell’Albero della Vita. Tuttavia, ancora mancava qualcosa, quel qualcosa che ho individuato e riconosciuto grazie ai feedback dei miei clienti nei percorsi individuali e di crescita personale.

Durante alcuni lavori esperienziali, ho sentito spesso ripetere frasi come queste:
Sento la vita che mi scorre dentro…
Ora mi sento più viva, più vitale
Ora ho capito qual è la parte vera di me, la parte autentica e mi piace anche molto!
Sento che questa che ho scoperto è chi sono veramente, ed è bellissimo! Prima avevo una maschera senza sapere di averla!
Ora so che posso essere vera e che la cosa mi fa stare estremamente bene!
Ora capisco cosa vuol dire essere viva

Vita e Verità.
Questi sono due temi molto ricorrenti. Molte sono le persone che incontro nel mio lavoro che mi dicono che sentono di fare una vita non propria, un lavoro non proprio, di avere amicizie che non non corrispondenti, o che sentono di indossare una maschera o che sono confuse, incerte e alla ricerca della propria strada. Vedo come, grazie alla relazione che i clienti si permettono di instaurare con me durante i percorsi individuali, poco a poco, ripristinano un maggior contatto con se stessi e ciò che ne scaturisce è un accesso alla propria vitalità, alla propria Verità.

Risveglio, Consapevolezza e Trasformazione per una Vita Vera 
Una Vita Vera e piena in tutte le sue sfaccettature.

Non mi ha mai convinto fino in fondo chi parla solo di gioia, bellezza, piacere e gratitudine rifuggendo – in sé e di conseguenza anche negli altri – la rabbia, la paura, l’odio, il disgusto, la frustrazione, il dolore.
Ricordo ancora una frase per me significativa di un grandissimo terapeuta – Sergio Mazzei – detta a una persona che credeva di non provare mai rabbia e che invece finalmente, grazie ad un bellissimo lavoro, riuscì ad esprimerla con veemenza: “Ora vedo la tua ferocia.” gli disse, “Sai? Diffido sempre dalle persone che non conoscono la propria ferocia”.
Ho studiato e approfondito per circa dieci anni cosa comporta il fissarsi solo sugli aspetti “positivi” e rifiutare i “negativi” (“positivi” e “negativi” per chi poi?). Il risultato di questo, prima o poi è inevitabilmente: menzogna, inconsapevolezza, repressione, mancanza di vitalità e infelicità e lo sviluppo di quella che Jung chiamò l’Ombra.
Non mi ha mai convinto chi afferma che si può evolvere senza soffrire e senza provare dolore, cosa tra l’altro in contraddizione anche con antichi testi sacri.
Una Vita Vera è una vita dove ogni vibrazione trova la sua forma, ogni tipo di emozione può essere riconosciuta, accolta, compresa consapevolizzata. Ogni vibrazione, ogni emozione può trovare dentro di te il suo posto ed essere espressa in un modo nuovo, consapevole e funzionale al tuo benessere e degli altri, o per usare altre parole più spirituali o esoteriche se preferisci, una vita dove ogni archetipo, ogni energia ha la sua funzione (non è sbagliato l’Uno a cui essi appartengono!) e ogni energia può essere utilizzata al servizio del Padre, o dell’anima o dell’Io profondo o del vero Sé.

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